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sabato 3 marzo 2012
L'area commerciale di un'Azienda è come la punta dell'iceberg. E' la parte visibile.
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venerdì 17 febbraio 2012
Adworldexperience
un link alla pagine del convegno per questo importante avvenimento italiano
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mercoledì 28 dicembre 2011
DIVIDE ET IMPERA
{EAV:c73a716f154e77d0}
E’ da un po’ di tempo che mi sto interrogando sul “Divide et Impera”, antica tecnica utilizzata nella Roma antica e molto attuale oggi nelle organizzazioni di qualunque tipo e così anche nelle famiglie. La divisione è un concetto che non mi è mai piaciuto, mi sono sforzato di trovare dei risvolti “positivi”: non ne ho trovati.
Divide et impera:
Dividi e comanda.
Fu la logica perseguita dal senato romano: il modo migliore per evitare che popoli sottomessi si coalizzassero e si ribellassero all'invasore era far sì che rivaleggiassero tra di loro concedendo a chi un privilegio e a chi un altro. La paura di perdere questi privilegi li spingeva a combattere l'un contro l'altro e non contro l'oppressore comune.
Dividi e comanda.
Fu la logica perseguita dal senato romano: il modo migliore per evitare che popoli sottomessi si coalizzassero e si ribellassero all'invasore era far sì che rivaleggiassero tra di loro concedendo a chi un privilegio e a chi un altro. La paura di perdere questi privilegi li spingeva a combattere l'un contro l'altro e non contro l'oppressore comune.
SLIDE 18
Altre caratteristiche di Taylor che ritroviamo nel fordismo sono: unità di comando e unità di direzione, sintetizzate dalle massime “nessuno può obbedire a due capi” e “un solo capo e un solo programma per operazioni che mirano ad un solo obiettivo”; retribuzione dei collaboratori equa e soddisfacente; iniziativa e spirito di corpo, naturalmente all’interno dei rigidi “binari” dove può scorrere la propositività del collaboratore. Anche in questo caso troviamo alcune massime fordiste: “occorre promuovere la coesione del personale”; “sbaglia quel capo che agisce per dividere il personale allo scopo di dominarlo”; “dividere il nemico è utile, ma chi divide le proprie truppe commette invece una grossa colpa verso l’azienda”. Da questo punto di vista, alcune di queste massime potrebbero essere agevolmente applicate anche nelle moderne organizzazioni. Non è infrequente trovare – in piccole medie imprese – responsabili o titolari applicare la massima romana del “divide et impera” con effetti disastrosi sul clima aziendale, sulla produttività dei collaboratori, sulla rotazione del personale presso la loro società.
Divide et impera: ogni forma di divisione è un pericolo!
http://economiaincrisi.blogspot.com/2010/03/divide-et-impera.html
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martedì 21 giugno 2011
sabato 18 giugno 2011
venerdì 17 giugno 2011
Come è composta una pagina dei risultati di ricerca di Google? Quali sono le differenze sostanziali ? I luoghi di Google, l'AdWords i link sponsorizzati e la parte del posizionamento organico: SEO.
Questa mattina mi sono svegliato con l’intento di capire una volta per tutte le differenze tra PPC e PPV, i vantaggi e svantaggi rispetto al classico e super affidabile posizionamento organico, il cosiddetto SEO. Fare luce su tutti gli acronimi usati (sui quali si tende a fare confusione o a scambiare un significato preciso per un altro) e sostanzialmente capirne di più. Ma prima ancora di procedere alla soddisfazione di questa curiosità, occorre capire meglio quali sono le varie sezioni che compongono una normale pagina dei risultati di ricerca del motore di ricerca più utilizzato al mondo: Google.
Supponiamo ad esempio di digitare nella stringa di Google -> pavimenti in legno torino - Apparirà alle 9:05 del 17 giugno 2011 la seguente pagina:
Come potete notare ci sono diverse sezioni, sostanzialmente sono tre.
1 i link sponsorizzati AdWords o PPC o PPV (nell'immagine sembra più rosa): sono quelli in alto evidenziati in giallo e a destra con un etichetta: ANNUNCI. Non sempre ci sono in alto e non sempre a destra dipende dalle campagne, dalla loro durata, dal budget a disposzione e ovviamente dalla parola chiave digitata. Che cos’è un parola chiave? O meglio che cos’è una keyword? E’ un singola parola o una combinazione di parole che viene digitata da noi “internauti” ogni volta che facciamo una ricerca. Ecco un’immagine d’esempio dei link sponsorizzati evidenziati in rosso:
2 a seguire, la parte relativa ai Luoghi di Google contraddistinti con l’icona a forma di goccia di colore rosso. E’ ovvio, ma è bene ribadirlo che se non digito un luogo (una città/paese) questa parte non appare.
3 infine la parte più importante, quella relativa al posizionamento organico SEO (search engine optimization).
Ultimamente dopo la sezione dei link sponsorizzati e prima dei luoghi di google viene indicata la prima posizone del sito web della sezione relativa al posizionamento organico.Tre sezioni principali di una qualsiasi pagina dei risultati di ricerca di Google. E a una prima domanda che viene spontanea: in quale sezione è meglio farsi trovare? Rispondo: a tutte e tre!
Poi ci sono alcune considerazioni da fare. Se non ho tanto budget e pochi soldi da spendere, la scelta ricade sui Luoghi di Google, se invece posso investire qualcosa è da preferire la parte del posizionamento organico con ovviamente un bel sito web predisposto. Un investimento di medio e lungo periodo che da grandi soddisfazioni. Poi c’è la parte dei link sponsorizzati il cosiddetto PPV (pay per visit) o PPC (pay per click) . Sulla parte dei link sponsorizzati è bene scrivere un articolo a parte data la complessità della materia. Sulla destra poi abbiamo dei controlli: se vogliamo ricercare tutto, solo delle immagini, video, notizie, shopping, luoghi, ecc..ecc..
A questo punto siamo pronti per capire le varie differenze tra i Luoghi di Google, l’AdWords e il SEO. Argomento di cui me ne occuperò nel prossimo articolo. Giovanni Lacqua
Fonti: www.primisuimotori.it approfondimenti http://www.primisuimotori.it/media/upload/image/pay_per_click.jpg
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martedì 14 giugno 2011
giovedì 2 giugno 2011
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