venerdì 17 febbraio 2012

lunedì 13 febbraio 2012

mercoledì 28 dicembre 2011

DIVIDE ET IMPERA


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E’ da un po’ di tempo che mi sto interrogando sul “Divide et Impera”, antica tecnica utilizzata nella Roma antica e molto attuale oggi nelle organizzazioni di qualunque tipo e così anche  nelle famiglie. La divisione è un concetto che non mi è mai piaciuto, mi sono sforzato di trovare dei risvolti “positivi”: non ne ho trovati.


Divide et impera:
Dividi e comanda.

Fu la logica perseguita dal senato romano: il modo migliore per evitare che popoli sottomessi si coalizzassero e si ribellassero all'invasore era far sì che rivaleggiassero tra di loro concedendo a chi un privilegio e a chi un altro. La paura di perdere questi privilegi li spingeva a combattere l'un contro l'altro e non contro l'oppressore comune.




SLIDE 18
Altre caratteristiche di Taylor che ritroviamo nel fordismo sono: unità di comando e unità di direzione, sintetizzate dalle massime “nessuno può obbedire a due capi” e “un solo capo e un solo programma per operazioni che mirano ad un solo obiettivo”; retribuzione dei collaboratori equa e soddisfacente; iniziativa e spirito di corpo, naturalmente all’interno dei rigidi “binari” dove può scorrere la propositività del collaboratore. Anche in questo caso troviamo alcune massime fordiste: “occorre promuovere la coesione del personale”; “sbaglia quel capo che agisce per dividere il personale allo scopo di dominarlo”; “dividere il nemico è utile, ma chi divide le proprie truppe commette invece una grossa colpa verso l’azienda”. Da questo punto di vista, alcune di queste massime potrebbero essere agevolmente applicate anche nelle moderne organizzazioni. Non è infrequente trovare – in piccole medie imprese – responsabili o titolari applicare la massima romana del “divide et impera” con effetti disastrosi sul clima aziendale, sulla produttività dei collaboratori, sulla rotazione del personale presso la loro società.

Divide et impera: ogni forma di divisione è un pericolo!

http://economiaincrisi.blogspot.com/2010/03/divide-et-impera.html


venerdì 29 luglio 2011

Che si dice sulla COMUNICAZIONE?

Selezione: aforismi sulla comunicazione.

Il più grande bisogno? 

COMUNICARE

Madre Teresa di Calcutta.

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"Cerca prima di capire, e solo dopo di essere compreso dagli altri"
Stephen Covey (autore di "The Seven Habts of Highly Effective People")

"Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare" (Bruno Munari - artista e designer italiano)

"Essere umili con i superiori è un dovere. Con i colleghi è una cortesia. Con i subordinati è nobiltà"
Benjamin Franklin (scienziato e politico statunitense)

"Giudicate un uomo dalle sue domande più che dalle sue risposte"
Voltaire (filosofo)

"La cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto"
PeterDrucker (guru del management)

"L'incapacità dell'uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto"
Carl Rogers (psicologo statunitense)

"Quando smettete di parlare, avete perso il vostro cliente"
Estee Lauder (Fondatrice del Gruppo Estée Lauder Companies, casa cosmetica)

"Una scrittura vigorosa è concisa. Una frase non deve contenere parole non necessarie, un paragrafo non deve avere frasi inutili per lo stesso motivo per cui un disegno non deve avere tratti ridondanti o una macchina parti non utilizzate.
Questo non significa che occorra scrivere solo frasi corte che evitino di scendere nel dettaglio ma semplicemente che ogni parola deve essere lì per aggiungere qualcosa di utile"
William Strunk e E. B. White (autori di "The Elements of Style")

Fonte: http://www.qualitiamo.com/frasi/argomento/comunicazione.html

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Credo sia più importante comunicare che comprendere. (Agnès Varda)

Il più grande ostacolo nel comunicare ce lo portiamo dentro, è il nostro orgoglio. (Andrea Gasparino)

La banalizzazione è il prezzo della comunicazione. (Nicolás Gómez Dávila)

La comunicazione perfetta esiste. Ed è un litigio. (Stefano Benni)

La pace viene dalla comunicazione. (Ezra Pound)

La questione è comunicare, la lingua che si usa per farlo è irrilevante. (Aldo Nove)

La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione. (Carl Rogers)

Parlare in continuazione non significa comunicare. (Se mi lasci ti cancello)

Per predicare basta avere in memoria molte parole; per comunicare è necessario partecipare ciò che si vive. (Oreste Benzi)

Fonte: http://it.wikiquote.org/wiki/Comunicazione

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Arthur Schnitzler (scrittore austriaco, 1862-1931.)
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C'è sempre tempo per lanciare una parola, ma non sempre per riprendersela.

Fonte: http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080505020403AAIoh3z

 

 

martedì 26 luglio 2011

Come si misura la forza di una catena? La ruota di Deming

La forza di una catena è rappresentata dal suo anello più debole. In azienda è necessario individuare i punti di debolezza e renderli forti o sostituirli. L' anello debole può essere un'intera area funzionale, un processo, una procedura, un macchinario o una persona e  può compromettere l'intero risultato.
BIsogna poi prestare particolare attenzione alle  interazioni e relazioni per fare in modo che nessun flusso di processo s'infossi in un area bloccando il tutto.